Avrei dovuto parlare della creazione, di quanto siamo creatori nei confroti dell'arte, ma ho messo per il momento da parte i due articoli a cui stavo lavorando perchè improvvisamente ho sentito l'incombente bisogno di parlare di creazione in senso più ampio, in senso forse più grande e universale.
Mi sono accorta di come spesso le persone preferiscano non pensare e di quanta paura si abbia a volte di se stessi e della vita stessa, anche da parte di persone che pensano di godere di essa.
Sono una persona che fondamentalmente non si accontenta della prima risposta che riceve, che non riesce a non pensare, a non andare oltre, che va scovare i dettagli delle situazioni, delle cose, sono una di quelle persone che si chiede sempre se c'è un motivo, del perchè di molte situazioni, atteggiamenti.. una di quelle persone che è convinta che niente è per caso, ma mi sto accorgendo che non è un approccio così comune come pensavo che fosse.
Ho voluto fare un esperimento in questi giorni, chi mi conosce sa che spesso me ne esco con domande strane, sondaggi assurdi e cose simili, ma la domanda di questa volta era parecchio impegnativa forse a cui rispondere, tanto da essere il più delle volte evasa. Io non credo molto al caso, penso che se siamo in un luogo, in un determinato momento, con delle persone è per un motivo, perchè forse c'è da imparare, da dare a volte, perchè serve il nostro contributo per qualcosa di immensamente più misterioso e grande, così tanto che non riusciamo a volte a vederlo.
Mi viene sempre in mente una formica che ci cammina davanti, pensate davvero che sappia come siamo fatti? Che ci veda nella nostra interezza? Penso alle persone come a delle formiche, alcune camminano senza meta, altri cercano la via più corta per arrivare in un punto che pensano sia giusto, altre si fermano e si chiedono se davvero è la strada giusta.
Questa volta ho chiesto “Sai qual'è lo scopo della tua vita?”.
Ho ricevuto risposte diverse che vanno dal cinismo ai luoghi comuni più ovvi, tanto da pensare di essere presa in giro. A questa domanda ho fatto seguire la successiva: “Ti sei mai chiesto qual'è?”. La situazione non è cambiata molto, tutti preferiscono pensare che lo scopo della vita sia godere dei piaceri della vita, come il cibo, il bere, il sesso, le serate con gli amici e mi sono sentita particolamente triste però quando ci hanno messo di mezzo il caso, stiamo con alcune persone per caso, le incontriamo per caso, facciamo tutto per caso, questo mi ha fatto pensare all'ipotesi che quindi tutte le persone siano intercambiabili tra loro, niente ha una valenza particolare nella vita, se è tutto un caso.
Mi sento una formica che sta un attimo ferma, ma che al tempo stesso, mentalmente lavora. Nella mia stranezza non posso vivere pensando di vivere a caso, ma inconsciamente sento il bisogno di dover dare un senso... no, un valore più grande alla mia vita costruendo qualcosa che possa essere utile agli altri, che possa forse ispirarli e da cui poter imparare anche a mia volta e crescere e sentirmi davvero parte di qualcosa di più grande, di un universo che non si riesce a vedere.
Dovremmo chiederci tutti quanti, sempre constatemente per quale motivo siamo qui, qual'è il nostro scopo, cosa possiamo fare per raggiungerlo. Dovremmo chiederlo ai tramonti, alle albe, alla luna e al cielo, alle nuvole, al mare, alle montagne, agli alberi, ai prati e cogliere la saggezza della vita che da sempre si rinnova, da prima che nascessimo e che ci sarà anche dopo, quando non ci saremo più.
Ultimamente sto con me, ascolto il silenzio, scruto le stelle in queste serate estive e ascolto il sussurro del vento, ogni tanto riesco anche a rabbrividire alla sua carezza mentre mi pongo sempre le stesse domande e le risposte pian piano arrivano, come indizzi che affiorano alla mente, come piccole illuminazioni.
Sto leggendo un libro che prepotentemente è entrato nella mia vita, come se volesse per forza essere preso e aperto, me lo ritrovavo ovunque, anche in luoghi in cui di libri non se ne trovano affatto, eppure era li per qualche ragione evidentemente, quindi ho deciso di accontentarlo, l'ho preso e l'ho aperto; si tratta de “La Pace dello Spirito” una raccolta di conferenze tenute dal Dalai Lama. E' un libro particolare, che ti smuove qualcosa da dentro, seppur apparentemente si ha l'impressione di non comprendere a pieno le parole lette, non è un libro a caso, direi.
Vi chiederete cosa c'entra allora la creazione con tutto questo? Noi siamo creatori anche di noi stessi, della nostra vita seguendo passi che se non ignorati possono rendere la nostra vita stupenda e ricca di significato, siamo artisti per noi stessi e non per forza l'arte deve esprimersi nei modi più consueti. Con le domande giuste, avremo le risposte giuste e sentire una specie di freschezza che allarga il cuore quando sappiamo cosa è giusto per noi. Non accontentiamoci di seguire gli altri, di pensare come gli altri pensano. La mia risposta a quelle ricevute è stata soltanto “Credo andrò a meditare sulla mia stranezza”..che tuttavia non sento essere così terribile, ma con cui invece riesco a discostarmi e a vedere tutto da una prospettiva diversa. L'arte è anche la vita, è anche la scoperta di ciò che siamo e di dove andiamo.
E tu, sai qual'è lo scopo della tua vita?
Te lo sei mai chiesto?
Mi sono accorta di come spesso le persone preferiscano non pensare e di quanta paura si abbia a volte di se stessi e della vita stessa, anche da parte di persone che pensano di godere di essa.
Sono una persona che fondamentalmente non si accontenta della prima risposta che riceve, che non riesce a non pensare, a non andare oltre, che va scovare i dettagli delle situazioni, delle cose, sono una di quelle persone che si chiede sempre se c'è un motivo, del perchè di molte situazioni, atteggiamenti.. una di quelle persone che è convinta che niente è per caso, ma mi sto accorgendo che non è un approccio così comune come pensavo che fosse.
Ho voluto fare un esperimento in questi giorni, chi mi conosce sa che spesso me ne esco con domande strane, sondaggi assurdi e cose simili, ma la domanda di questa volta era parecchio impegnativa forse a cui rispondere, tanto da essere il più delle volte evasa. Io non credo molto al caso, penso che se siamo in un luogo, in un determinato momento, con delle persone è per un motivo, perchè forse c'è da imparare, da dare a volte, perchè serve il nostro contributo per qualcosa di immensamente più misterioso e grande, così tanto che non riusciamo a volte a vederlo.
Mi viene sempre in mente una formica che ci cammina davanti, pensate davvero che sappia come siamo fatti? Che ci veda nella nostra interezza? Penso alle persone come a delle formiche, alcune camminano senza meta, altri cercano la via più corta per arrivare in un punto che pensano sia giusto, altre si fermano e si chiedono se davvero è la strada giusta.
Questa volta ho chiesto “Sai qual'è lo scopo della tua vita?”.
Ho ricevuto risposte diverse che vanno dal cinismo ai luoghi comuni più ovvi, tanto da pensare di essere presa in giro. A questa domanda ho fatto seguire la successiva: “Ti sei mai chiesto qual'è?”. La situazione non è cambiata molto, tutti preferiscono pensare che lo scopo della vita sia godere dei piaceri della vita, come il cibo, il bere, il sesso, le serate con gli amici e mi sono sentita particolamente triste però quando ci hanno messo di mezzo il caso, stiamo con alcune persone per caso, le incontriamo per caso, facciamo tutto per caso, questo mi ha fatto pensare all'ipotesi che quindi tutte le persone siano intercambiabili tra loro, niente ha una valenza particolare nella vita, se è tutto un caso.
Mi sento una formica che sta un attimo ferma, ma che al tempo stesso, mentalmente lavora. Nella mia stranezza non posso vivere pensando di vivere a caso, ma inconsciamente sento il bisogno di dover dare un senso... no, un valore più grande alla mia vita costruendo qualcosa che possa essere utile agli altri, che possa forse ispirarli e da cui poter imparare anche a mia volta e crescere e sentirmi davvero parte di qualcosa di più grande, di un universo che non si riesce a vedere.
Dovremmo chiederci tutti quanti, sempre constatemente per quale motivo siamo qui, qual'è il nostro scopo, cosa possiamo fare per raggiungerlo. Dovremmo chiederlo ai tramonti, alle albe, alla luna e al cielo, alle nuvole, al mare, alle montagne, agli alberi, ai prati e cogliere la saggezza della vita che da sempre si rinnova, da prima che nascessimo e che ci sarà anche dopo, quando non ci saremo più.
Ultimamente sto con me, ascolto il silenzio, scruto le stelle in queste serate estive e ascolto il sussurro del vento, ogni tanto riesco anche a rabbrividire alla sua carezza mentre mi pongo sempre le stesse domande e le risposte pian piano arrivano, come indizzi che affiorano alla mente, come piccole illuminazioni.
Sto leggendo un libro che prepotentemente è entrato nella mia vita, come se volesse per forza essere preso e aperto, me lo ritrovavo ovunque, anche in luoghi in cui di libri non se ne trovano affatto, eppure era li per qualche ragione evidentemente, quindi ho deciso di accontentarlo, l'ho preso e l'ho aperto; si tratta de “La Pace dello Spirito” una raccolta di conferenze tenute dal Dalai Lama. E' un libro particolare, che ti smuove qualcosa da dentro, seppur apparentemente si ha l'impressione di non comprendere a pieno le parole lette, non è un libro a caso, direi.
Vi chiederete cosa c'entra allora la creazione con tutto questo? Noi siamo creatori anche di noi stessi, della nostra vita seguendo passi che se non ignorati possono rendere la nostra vita stupenda e ricca di significato, siamo artisti per noi stessi e non per forza l'arte deve esprimersi nei modi più consueti. Con le domande giuste, avremo le risposte giuste e sentire una specie di freschezza che allarga il cuore quando sappiamo cosa è giusto per noi. Non accontentiamoci di seguire gli altri, di pensare come gli altri pensano. La mia risposta a quelle ricevute è stata soltanto “Credo andrò a meditare sulla mia stranezza”..che tuttavia non sento essere così terribile, ma con cui invece riesco a discostarmi e a vedere tutto da una prospettiva diversa. L'arte è anche la vita, è anche la scoperta di ciò che siamo e di dove andiamo.
E tu, sai qual'è lo scopo della tua vita?
Te lo sei mai chiesto?