Il palazzo ideale
Noi uccelli che ti affascinano sempre dalla cima di questo belvedere
E che ogni notte facciamo soltanto un ramo fiorito e le tue spalle alle braccia della tua beneamata carriola
Che strappiamo più vivi delle scintille al tuo polso
Noi Siamo i sospiri della statua di vetro che si solleva sul gomito quando l'uomo dorme
E che breccie brillanti si aprono nel suo letto Breccie dalle quali si può scorgere dei cervi ai boschi di corallo in una radura E delle donne nude in fondo ad una miniera. Ti ricordi quanto ti alzavi allora e scendevi dal treno
Senza uno sguardo per la locomotiva in preda alle immense radici barometriche
Chi si lamenta nella foresta vergine di tutte le sue caldaie contuse.
I suoi camini che fumano di giacinti e mutano da serpenti blu.
Noi ti precedevamo allora sotto le piante soggette a metamorfosi
Che ogni notte facciamo segni che l'uomo può scoprire.
Mentre la sua casa crolla e che si stupisce dinanzi alle attrezzature singolari.
Che ricerca il suo letto con i corridoi e la scala La scala si ramifica indefinitamente
Conduce ad una porta di macina e si allarga improvvisamente su una piazza pubblica
È fatto di dorso di cigni e un'ala aperta per la ringhiera
Gira su sé stesso come se andasse a mordersi
Ma non si accontenta sui nostri passi di aprire tutte le sue marce come cassetti
cassetti di pane cassetti di vino cassetti di sapone cassetti di ghiaccio cassetti di scala
Cassetti di carne all'impugnatura di capelli.
A quest'ora dove migliaia di anatre di Vaucanson si lisciano le piume
Senza girarti afferravi la cazzuola di cui si fanno i seni
Ti sorridevamoci tenevi per la vita
E prendevamo gli atteggiamenti del tuo piacere
Immobili sotto le nostre palpebre per sempre come la donna ama vedere l'uomo dopo avere fatto l'amore.
André Breton
Michael Fugain - La Casquette du Facteur Cheval
Noi uccelli che ti affascinano sempre dalla cima di questo belvedere
E che ogni notte facciamo soltanto un ramo fiorito e le tue spalle alle braccia della tua beneamata carriola
Che strappiamo più vivi delle scintille al tuo polso
Noi Siamo i sospiri della statua di vetro che si solleva sul gomito quando l'uomo dorme
E che breccie brillanti si aprono nel suo letto Breccie dalle quali si può scorgere dei cervi ai boschi di corallo in una radura E delle donne nude in fondo ad una miniera. Ti ricordi quanto ti alzavi allora e scendevi dal treno
Senza uno sguardo per la locomotiva in preda alle immense radici barometriche
Chi si lamenta nella foresta vergine di tutte le sue caldaie contuse.
I suoi camini che fumano di giacinti e mutano da serpenti blu.
Noi ti precedevamo allora sotto le piante soggette a metamorfosi
Che ogni notte facciamo segni che l'uomo può scoprire.
Mentre la sua casa crolla e che si stupisce dinanzi alle attrezzature singolari.
Che ricerca il suo letto con i corridoi e la scala La scala si ramifica indefinitamente
Conduce ad una porta di macina e si allarga improvvisamente su una piazza pubblica
È fatto di dorso di cigni e un'ala aperta per la ringhiera
Gira su sé stesso come se andasse a mordersi
Ma non si accontenta sui nostri passi di aprire tutte le sue marce come cassetti
cassetti di pane cassetti di vino cassetti di sapone cassetti di ghiaccio cassetti di scala
Cassetti di carne all'impugnatura di capelli.
A quest'ora dove migliaia di anatre di Vaucanson si lisciano le piume
Senza girarti afferravi la cazzuola di cui si fanno i seni
Ti sorridevamoci tenevi per la vita
E prendevamo gli atteggiamenti del tuo piacere
Immobili sotto le nostre palpebre per sempre come la donna ama vedere l'uomo dopo avere fatto l'amore.
André Breton
Michael Fugain - La Casquette du Facteur Cheval
L'Affaire Louis Trio - Le Palais idéal